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Nuovo ospedale di Terni, Paparelli sul progetto: “Ridicolo in quanto all’investimento proposto e con problemi giuridici riguardo alla procedura”

Il consigliere regionale Fabio Paparelli: “Occorre partecipazione, confronto e trasparenza se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo di migliorare la sanità pubblica”

Una proposta di partenariato pubblico-privato, ai sensi dell’art. 83 comma 15 del Decreto Legislativo 50/2016, che prevede un investimento complessivo di oltre 240 milioni di euro. I rappresentanti del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese composto da SALC Spa di Simon Pietro Salini e da ABP Nocivelli Spa hanno illustrato alla presidente Donatella Tesei, all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e al sindaco Leonardo Latini la proposta per la realizzazione del nuovo ospedale.

Sul tema è intervenuto il consigliere regionale Fabio Paparelli (Partito Democratico) che ha dichiarato a riguardo: “Dopo la falsa appostazione del nuovo ospedale di Terni nell’“improbabile” Pnnr in salsa umbra, e dopo la figuraccia della foto con la maglia di una sola delle due squadre in B, la Presidente Tesei non trova di meglio che propinare ai ternani un progetto di nuovo ospedale, ridicolo in quanto all’investimento proposto e con problemi giuridici riguardo alla procedura. Infatti con 240 milioni non solo avremo un ospedale dimezzato ma appare quanto mai singolare che la proposta sia avanzata da un privato, che a Terni costruisce di tutto, in questo caso senza neppure uno straccio di manifestazione pubblica di interesse. Cosa c’è dietro? Quali interessi privati?” osserva Fabio Paparelli.

Ed ancora: “Abbiamo votato unanimemente la mozione in consiglio regionale per il nuovo ospedale, per il mantenimento di due DPI nelle due asl anziché 1 come contenuto nel libro bianco e per dare immediato avvio alla città della salute. Occorre partecipazione, confronto e trasparenza se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo di migliorare la sanità pubblica nel ternano e non svenderla con progetti che vanno nella direzione opposta”. Il consigliere aggiunge: “Sottolineo che lo strumento della finanza di progetto appartiene alla categoria dei contratti di partenariato pubblico-privato e rientra perciò in quelle forme di cooperazione tra settore pubblico e settore privato finalizzate alla realizzazione e gestione di opere o servizi, con assunzione dei rischi connessi alla realizzazione e gestione da parte dell’operatore privato. In tale contesto, la finanza di progetto consiste nell’operazione di finanziamento di un progetto in grado di generare flussi di cassa sufficienti a remunerare l’investimento effettuato e a garantire un utile. La domanda sorge spontanea” conclude nel suo intervento: “In che modo il privato può realizzare utili su un ospedale pubblico?”.

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