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“Stadio e clinica, Cgil & Co. sanno dire soltanto no: ma hanno lasciato macerie e stavolta potevano tacere”

La lettera di Monia Santini (Fd’I): “Il progetto è invece qualcosa che la città tutta deve sostenere per contribuire al rilancio di Terni, la gente è stufa di questi atteggiamenti”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Monia Santini, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, sul progetto per la realizzazione del nuovo stadio di Terni, a cui si accompagna la costruzione di una clinica privata.

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Bocciare tutto. Criticare tutto. Denigrare tutto. È l’atteggiamento della sinistra fissata nel contestare quelle amministrazioni, quegli imprenditori, quei progetti che gli “altri” possono e sanno fare.

Un solco nel quale sprofonda anche la Cgil di Terni, preoccupata di contestare e contrastare il progetto del nuovo Liberati abbinato, finalmente, alla realizzazione di una clinica privata per la nostra città.

E per arrampicarsi sugli specchi, la Cgil confonde il ruolo della sanità pubblica, fondamentale e indispensabile, con quello della sanità privata, di supporto, di completamento, senza inutili duplicazioni.

Non conoscono il progetto, ma già lo condannano perché in verità hanno una sola idea, un solo obiettivo, una sola preoccupazione: che ogni idea utile alla città non crei consenso agli amministratori di centrodestra chiamati a gran voce ad amministrare dopo i disastri della sinistra.

E allora NO, NO, NO su ogni progetto varato o condiviso da palazzo Spada, da palazzo Donini.

Loro che si sono distinti per lasciare macerie, vogliono seguitare a bombardare tutto non ricordandosi di essere minoranza netta anche ora in una regione che hanno devastato per decenni.

La gente è stufa di questi atteggiamenti. E la conferma basta cercarla sui social, dove cittadini e tifosi non le mandano a dire a “Cgil & Co.”.

Oltretutto, hanno volutamente la memoria corta dimenticando che Terni ha avuto cliniche private fino agli anni Settanta, proprio durante il loro malgoverno.

Il progetto stadio-clinica è invece qualcosa che la città tutta deve sostenere per contribuire al rilancio di Terni.

Si creano investimenti, occupazione, si fa muovere l’economia. Oltretutto grazie al convinto impegno di un imprenditore illuminato come Stefano Bandecchi. Un privato che scommette su Terni con le sue risorse.

Quante città ce lo invidiano! Ma forse “Cgil & Co” vorrebbero proprio questo: che Bandecchi si sbrigasse a lasciare Terni perché altrimenti le sue idee, i suoi investimenti rischiano di creare ulteriore consenso, secondo loro, al centrodestra. Poveri noi!

Mi chiedo: perché parlare quando potevano tacere...

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