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Stadio-clinica a Terni e ritardi, la verità della Regione: la prima pec al ministero è del 4 gennaio 2023

Palazzo Donini replica al vicesindaco Riccardo Corridore: la nota dello scorso 21 agosto consiste in un atto tecnico per avere un parere preliminare e definire il documento da proporre alla giunta regionale per la sua adozione

Progetto stadio-clinica a Terni, accuse e risposte sui “presunti ritardi”. A replicare al vicesindaco Riccardo Corridore, che in un video facebook accusa la Regione Umbria di avere chiesto il parere del ministero della salute su un eventuale incremento numero di posti letto privati per il territorio regionale e in particolare per l’Umbria del sud, è Palazzo Donini che, in una nota, dà la sua versione dei fatti con date e circostanze.

“La nota Pec di richiesta per il rilascio del parere della direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della salute – spiega il comunicato diffuso dai vertici regionali - è stata inviata in data 4 gennaio 2023. Nella nota veniva chiesto il rilascio del parere sia per la delibera di giunta regionale 1182 del 11 novembre 2022 riguardante il terzo polo sanitario regionale sia per la delibera di giunta regionale 1418 del 30 dicembre 2022 inerente il provvedimento generale di programmazione di adeguamento della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati (pubblici e privati)”.

Palazzo Donini avrebbe dunque rispettato i tempi, interpellando il ministero enanche una settimana dopo aver prodotto l’atto con il quale si ipotizzava un incremento di 95 posti letto “privati” da attivare nella provincia di Terni.

“La nota Pec 44 del 21 agosto 2023, a cui si fa riferimento e trasmessa attraverso il sistema Siveas (Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, istituito dal ministero della salute per la verifica dei criteri di appropriatezza e di qualità delle prestazioni erogate e di efficienza dei fattori produttivi) consiste – si precisa inoltre nella nota - in un atto tecnico per avere un parere preliminare del ministero e definire l’atto da proporre alla giunta regionale per la sua adozione. Tale documento contempla, oltre ai posti letto, anche una integrazione sulle strutture complesse di cui devono essere dotati gli ospedali pubblici. Si specifica che il documento trasmesso attraverso Siveas non apportava modifiche circa il numero di posti letto attribuibili alla realizzazione di ulteriori strutture private, per la cui realizzazione ed esercizio di attività è necessaria una verifica di compatibilità del progetto, da parte della Regione, effettuata in base al fabbisogno complessivo e alla localizzazione territoriale delle strutture presenti in ambito regionale”.

Ma non è tutto, perché l’11 settembre 2023, “a seguito di ulteriori interlocuzioni con il ministero della salute, è stata inviata un’ulteriore comunicazione con il riepilogo complessivo della situazione al fine di ricevere un parere preliminare, prima di sottoporlo nuovamente all’approvazione della giunta regionale. Si specifica, infine, che è tuttora in corso il confronto con il ministero della salute finalizzato alla appropriatezza e alla efficienza della rete ospedaliera del sistema sanitario regionale, cui in ogni caso, per darne seguito come sopra specificato, dovrà essere adottato con specifico atto da parte della giunta regionale”.

Le lettere, dunque, sarebbero partite in tempo. A questo punto è la risposta a non essere ancora arrivata. Anche se, in fin dei conti, il risultato non è che cambi poi molto.

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