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Teatro Verdi: “Recuperarlo in questo modo è pura follia. Centoquarantotto posti che costeranno circa 50 mila euro l’uno”

L’intervento di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle: “Un progetto costoso e dannoso che comincerà a vedere la luce forse soltanto entro il 2024”

Poco più di una settimana è trascorsa dalla conferenza stampa, da remoto, organizzata per fare il punto della situazione sul progetto di riqualificazione del Teatro Verdi. I consiglieri comunali di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle esprimono il loro parere sul tema, da anni ormai al centro di un animato dibattito: “Centoquarantotto posti che costeranno circa 50.000 euro l’uno. Ecco dove ci porteranno gli annunci dell’assessora Salvati sul Teatro Verdi, un progetto costoso e dannoso che comincerà a vedere la luce forse soltanto entro il 2024”.

“Una struttura – aggiungono - con forti lacune tecniche, anche rispetto l’acustica, e che secondo tutti gli esperti del settore artistico, che in questi ultimi anni sono intervenuti a difesa del recupero originario del teatro polettiano, non servirà assolutamente a nulla. Diciamo la verità: non c’è nessuna certezza, ad oggi, di veder realizzato il secondo stralcio dei lavori che prevede la realizzazione dei restanti posti per arrivare ad una capienza complessiva inferiore a 800 sedute. Numeri difficili da individuare vista l’approssimazione con cui qualcuno ha voluto condire gli aspetti tecnici di annunci inverosimili”.

Secondo i consiglieri: “Recuperare il Teatro Verdi in questo modo è pura follia. Se la necessità è prendere scorciatoie per tagliare nastri, l’amministrazione individui un terreno e con gli stessi importi realizzi lì il nuovo teatro, senza devastare la nostra storia. Questo consentirebbe di realizzare con gli stessi importi, nel giro di pochi anni, un teatro da oltre mille posti, capienza minima necessaria per non essere tagliati fuori dai circuiti artistici più rilevanti. Basti considerare che la realizzazione di circa 148 sedute costerà una cifra che si aggira intorno ai sette milioni di euro ma che verosimilmente rischia di lievitare in corso d’opera a causa dei vincoli e della morfologia urbanistica dell’area. I lavori comporteranno uno scavo di sei metri sotto il livello della strada, in area archeologica, e renderanno necessaria la messa in sicurezza dei palazzi circostanti, con potenziali rallentamenti e prevedibili aumenti dei costi”.

La riflessione a margine: “In attesa che la città abbia una classe dirigente illuminata, si eviti di far danni irreversibili a un teatro dalla storia gloriosa, che vanta spettacoli ed opere di livello internazionale, spesso capaci di attrarre spettatori anche dalla capitale. Sia chiaro che nessuno giudica il lavoro di progettazione fatto sicuramente con professionalità. Tuttavia – concludono - a nostro avviso l’evidenza è che quella che si farà il teatro giusto al posto sbagliato”.

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