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“Mi curo con le erbe, esco con la febbre e regalo il mio vaccino”. E sul post scoppia la bagarre

“Sei la numero uno”, al commento di Carissimi (Lega) replicano Gentiletti e Filipponi: “Noi politici non possiamo indulgere, bisogna avere il coraggio di essere impopolari quando è in ballo la vita dei nostri anziani”

Chissà se quel “…sei la numero 1” era serio o una provocazione. Fatto sta che il commento firmato da Daniele Carissimi, avvocato ternano e consigliere regionale, non è passato inosservato.

L’antefatto

Carissimi ha commentato il post di una signora il cui tenore, al netto degli errori grammaticali, è questo:

Io il mio regalo a ki lo vuole sto bene e non o bisogno di nessun vaccino il mio terrore è di 70 anni fa quando mi fecero il vaiolo io mi curo con le mie erbe mi prende 1 influenza ogni 5 o 6 anni esco anche con la febbre o la mia bella età.

Il tema è ovviamente quello dei vaccini Covid e il post arriva qualche ora dopo che lo stesso Carissimi aveva – sempre attraverso facebook – comunicato la sua rinuncia alla dose di AstraZeneca che avrebbe potuto ricevere, proprio in qualità di avvocato, prima che il commissario regionale all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, stoppasse le categorie, stabilendo che il farmaco va dato soltanto ad anziani, fragili, personale scolastico e forze dell’ordine.

Insomma, Carissimi commenta con quel “…sei la numero 1”.

Frase che però non passa inosservata. Ad evidenziare l’inciampo dell’avvocato-consigliere sono – sui social, ovviamente – ci ha pensato prima la pagina satirica Sdremmarina, seguita poi da Alessandro Gentiletti e Francesco Filipponi, rispettivamente capogruppo al consiglio comunale di Terni di Senso civico e Partito democratico.

E il loro commento è questo:

Siamo personaggi pubblici, come dice il consigliere Carissimi, e dobbiamo dare il buon esempio. Per questo non ce ne voglia se gli diciamo che quando una persona anziana ci scrive in pubblico che lei farà come lui, non si vaccinerà perché si cura con le erbe e che esce con la febbre, noi politici non possiamo indulgere, dobbiamo essere certamente comprensivi ma non possiamo dirle che è la numero 1. Noi le avremmo risposto che se ha la febbre deve stare a casa, che le erbe non sono medicinali e che il vaccino è certamente libera di scegliere di non farlo, ma sarebbe meglio che lo facesse, perché teniamo a lei come a ogni persona anziana. Bisogna avere il coraggio di essere impopolari quando è in ballo la vita dei nostri anziani.

Seguono commenti e condivisioni. E tra il “vabbè, ma era ironico dai...” e “tocca capì a che erbe allude...” c’è anche chi scrive di avere 72 anni e che il 6 aprile farà la sua prima dose, “...di vaccino, naturalmente”.

Fino ad arrivare ad Ermes Maiolica, professore “univerzitario” e re delle bufale: “Se 70 anni fa ha fatto il vaccino contro il vaiolo, probabilmente tra max 20 anni avrà gli effetti collaterali”.

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