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Vendita delle quote dell’acqua. Il dibattito si riaccende da remoto: “Vogliono svenderla con il favore delle tenebre”

La dura nota congiunta di Senso Civico, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: “Vigliaccheria politica. Sindaco e giunta politicamente indegni”

“Cessione di parte delle quote di partecipazione detenute dalla società Asm Terni S.p.A. nella società S.I.I. S.c.p.A”. Giovedì 8 ottobre è stata convocata la terza commissione consiliare, al cui ordine del giorno è inserito il punto sopracitato. Torna dunque in auge una tematica che aveva suscitato tensioni e polemiche, nel corso dell’ultimo dibattito - datato dicembre 2019 - all'interno di un consiglio comunale molto concitato. Tuttavia, rispetto a quasi dieci mesi fa, sussiste una novità piuttosto rilevante. A causa del caso di positività al Coronavirus accertato nei giorni scorsi, si è resa necessaria la convocazione della seduta da remoto.

"Non appena le sedute sono tornate in modalità telematica a causa di un episodio di CoVid che ha riguardato un consigliere comunale, ampiamente contenuto grazie alle misure di sicurezza adottate dagli uffici, il sindaco e la giunta ne hanno approfittato per chiedere di calendarizzare improvvisamente la vendita delle quote dell'acqua” affermano in una nota congiunta Movimento Cinque Stelle, Senso Civico e Partito Democratico. Secondo i consiglieri era: “Già bocciata nel mese di dicembre grazie ad una grande partecipazione di cittadine e cittadini di ogni schieramento che in Consiglio comunale hanno fatto sentire la voce della città e convinto la maggioranza a non piegarsi ai diktat di una amministrazione spregiudicata e avventuriera del potere"

La novità annunciata dai consiglieri

“Stamattina è arrivata la notifica che giovedì si sarebbe deciso in terza commissione come svendere le quote di acqua dei ternani – proseguono nella nota - impedendo così ai cittadini di partecipare alla seduta e sperando di farla franca col favore delle tenebre. Il sindaco di Terni, è insieme alla sua giunta sempre più politicamente indegno di rappresentare i ternani dai quali fugge e di cui svende i beni. Reagiremo con forza a questo atto di vigliaccheria politica senza precedenti, che è un affronto a tutti i ternani, che già pagano bollette salatissime per la loro acqua. Un atto – dichiarano i consiglieri - che va contro la volontà popolare del referendum, che costituisce una vera e propria marchetta politica, che non avvantaggia nessuno dei contribuenti e che toglie al socio pubblico qualsiasi potere di controllo su un servizio essenziale che tanti fanno già fatica a pagare e che domani non vorremmo vedere senza più acqua”.

In chiusura i firmatari della nota aggiungono: “Chiediamo il passaparola e la mobilitazione della città in tutte le forme consentite contro un sindaco e una giunta che, ormai al capolinea della loro esperienza politica, stanno tentando di vendere di nuovo al banco dei loro pegni diritti e servizi che appartengono alle cittadine e ai cittadini di Terni".

IL CONSIGLIO COMUNALE DEL DICEMBRE 2019

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