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Commercio, chiusure nei festivi: sono diecimila i ternani che lavorano di domenica

Non solo negozi, ma anche bar, ristoranti, sanità, sicurezza e liberi professionisti. Il post del sindaco Leonardo Latini scatena i dibattito social

Il tema è caldo. A Roma si discute sulla possibile introduzione di norme che possano regolare le aperture domenicali dei negozi (8 aperture l’anno, di cui quattro concentrate nel mese di dicembre). A Terni, così come nel resto d’Italia, si dibatte sul fatto se sia giusto o meno: cittadini, lavoratori, associazioni di categoria, istituzioni. Perché la legge – sembra – dovrà poi essere declinata a livello locale e dunque tutti potranno avere una voce in capitolo in questa “rivoluzione”.

I numeri

Uno dei nodi cruciali della discussione si attorciglia attorno al fatto che un colpo di spugna così forte potrebbe avere ripercussioni importanti sui numeri dell’occupazione. L’equazione è questa: meno giorni di apertura, meno necessità di personale, meno posti di lavoro. I lavoratori che a Terni e nel Ternano sono impegnati anche nei turni domenicali sono circa 10mila. Dentro questo esercito non si muovono soltanto quelli che devono tenere le vetrine illuminate. C’è una macchina complessa che non si ferma mai e che si compone di dipendenti della sanità, lavoratori della sicurezza oltre ovviamente a quelli che lavorano in bar, alberghi e ristoranti che – secondo una statistica della Cgia, associazione di piccoli artigiani di Mestre – sono la stragrande maggioranza. Bar e ristoranti assorbono infatti circa il 68% dei lavoratori dipendenti. Il commercio dà lavoro – di domenica – ad un dipendente su 3. Poi ci sono i trasporti, il mondo dell’informazione, le intermediazioni immobiliari e così via. Per dire, dunque, che il lavoro domenicale non è questione legata soltanto al commercio. E considerando, inoltre, che dentro a questo settore – il commercio, appunto – si muovo imprese famigliari e dunque liberi professionisti che rappresentano un’altra fetta importante del più generale sistema economico-finanziario-sociale.

Commercio, nel 2017 hanno chiuso cinque negozi a settimana

Il post del sindaco

post_sindaco_latini-2“Negozi e centri commerciali chiusi la domenica. Cosa ne pensate?”. Anche il sindaco di Terni, Leonardo Latini, ha voluto lanciare un sasso nello stagno nel dibattito attraverso un post pubblicato sul profilo facebook “istituzionale”, scatenando un popolo che – al momento – si compone di poco meno di 500 commentatori. Dentro ai quali ci sono le più svariate posizioni. C’è chi si dice favorevole, chi auspica che venga introdotta una specie di turnazione delle attività commerciali – così come avviene per le farmacie – chi sottolinea che non ci sono soltanto i lavoratori del commercio ad avere il diritto di trascorrere la domenica in famiglia e chi, più prosaicamente, sostiene che in fondo il lavoro domenicale non è questo mostro. A patto che venga retribuito in maniera onesta, che non sia un obbligo e che – per contratto – garantisca un adeguato riposo settimanale.

Chiusure domenicali, cosa ne pensano le associazioni di categoria

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