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“Nessun allarme: l’impianto di incenerimento ex Printer a Terni non può essere riavviato”

Le rassicurazioni dell’assessore comunale all’ambiente, Mascia Aniello: “Ferrea volontà della giunta Bandecchi di tutelare la salute pubblica”. Alleanza Verdi Sinistra presenta un esposto alla procura della Repubblica

“Nessun allarme: l’impianto di incenerimento ex Printer non può essere riavviato”. A dirlo è l’assessore comunale all’ambiente di Terni, Mascia Aniello, che in una nota ribadisce “quanto già espresso pubblicamente sia alcuni mesi fa che sabato scorso: nessun allarme”.

La comunicazione arriva dopo le “interlocuzioni avviate sin dall’estate scorsa con Regione Umbria, Arpa, Asl, dopo il confronto ufficiale avvenuto stamane in Comune” che confermano che “l’impianto di incenerimento ex Printer non può essere riavviato: ben diversamente dai comportamenti assunti dalle giunte locali precedenti, l’esecutivo a guida Bandecchi – spiega Aniello - conformemente alla ferrea volontà di tutelare la salute pubblica, ha avversato e avverserà ancora, con tutti i mezzi a disposizione, ogni attività contra legem di qualsiasi impianto ad alto impatto, segnalandola alle relative autorità per i più opportuni provvedimenti”.

Il “caso” inceneritore è tornato di stretta attualità dallo scorso sabato, da quando l’impianto Bioter di via Ratini è stato “immortalato” in funzione. I fumi hanno acceso la polemica e rimesso al centro del dibattito la questione inceneritore-ambiente a Terni.

Vicenda che oggi si è arricchita anche di un ulteriore passaggio con la conferenza stampa promossa da Europa Verde Umbria, durante la quale è stata annunciata la presentazione di un “esposto sia alla procura della Repubblica che ai carabinieri del Noe, chiedendo un riesame autorizzativo dell’Aia per l'inceneritore di Terni Biomassa a Maratta. Crediamo che l’inceneritore debba trovare una volta per tutte la sua collocazione e non possa essere riacceso. Non bastano le rassicurazioni generiche dell’assessora Aniello quando il sindaco Bandecchi ha affermato che gli inceneritori sono utili per creare energia. Quindi non ci convince che l’inceneritore non venga rimesso in funzione”. “Bandecchi – ha detto il coportavoce dell’Umbria, Gianfranco Mascia - ci dica chiaramente che lui avvierà una procedura di Via per l’inceneritore la quale, senza ombra di dubbio, ne bloccherà definitivamente la riapertura. E si muova presso la Regione Umbria che ha messo a punto un piano rifiuti regionale che, contravvenendo a tutte le prescrizioni Ue, vede l’inceneritore come il punto finale del ciclo dei rifiuti. Noi continueremo il nostro lavoro con i comitati e cittadinə per garantire il diritto alla salute a Terni. E promuoveremo il soccorso verde che metta a disposizione assistenza legale gratuita per difendere le istanze e le iniziative contro gli inquinamenti a Terni”.

“Sia Bandecchi che Corridore – ha aggiunto la co-portavoce di Terni e provincia Francesca Arca - non hanno mantenuto la promessa di emettere ordinanza contro l’apertura di un secondo inceneritore: è questo il problema. Ma la questione ambientale a Terni è sempre più grave, per questo abbiamo presentato una petizione europea contro il piano regionale dei rifiuti che prevede come soluzione finale l’incenerimento. E il commissario europeo ci ha risposto che le Regioni devono rispettare le direttive europee che prevedono il non utilizzo dell’incerenimento”.

“Preparerò un’interrogazione, che mi auguro sia appoggiata da tutto il centrosinistra, con cui chiederò chiarezza e trasparenza all’amministrazione comunale: Bandecchi ha firmato o no l’ordinanza per non riavviare l’inceneritore? Vanno utilizzate tutte le alternative prima di aumentare le criticità dell’ambiente a Terni, già fortemente compromessa. La salute dei ternani va salvaguardata controllando cosa si fa sul territorio e prendendo atto delle irregolarità. La legge sia seguita”, ha aggiunto Jose Maria Kenny, consigliere comunale di Terni per Verdi sinistra e socialisti.

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