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Frecciarossa, a Terni si bisticcia e a Orte si viaggia ad altissima velocità

Confermata la fermata nello scalo laziale fino al 2034 con un investimento della Regione Lazio da cinque milioni l’anno. Italia Nostra: ma non è alternativa, bensì complementare all’ipotesi di arretrare un treno che unirebbe l'Umbria in un unico collegamento di qualità

Per qualcuno sarà un’ottima notizia, per altri pessima. O meglio, buona, ma tale da confermare i sospetti che da un bel pezzo viaggiano sull’asse Terni-Perugia ad alta velocità.

Però, intanto: i fatti. Ieri il consiglio regionale del Lazio ha approvato un emendamento ad una proposta di legge che, di fatto, va a confermare l’alta velocità alla stazione di Orte per i prossimi dieci anni e dunque fino al 2034. Conferma che, ovviamente, porta con sé il suo importante esborso finanziario. Saranno subito stanziati 286mila euro per concludere la fase sperimentale nel 2024, per poi rendere il servizio permanente con lo stanziamento di ulteriori 5 milioni di euro all’anno fino al 2034.

La notizia, diffusa da Daniele Sabatini – capogruppo di Fratelli d’Italia nell’assemblea legislativa laziale – è riportata dai colleghi di ViterboToday: “L’alta velocità lungo le linee ferroviarie Roma-Milano e Milano-Napoli sarà definitiva - afferma Sabatini - con relative fermate sulla via Roma-Orte e Cassino-Frosinone. Si tratta senza dubbio – sottolinea Sabatini - di uno dei più ingenti investimenti sul tema dei trasporti mai calato prima d’ora sui territori delle province laziali. Ne avranno beneficio i viaggiatori, siano essi turisti ma anche giovani imprenditori e professionisti, che potranno certamente godere di maggiori opportunità in campo lavorativo e professionale grazie a collegamenti più veloci ed efficienti con il nord Italia, che favoriranno maggiori aperture verso nuovi mercati”.

Secondo passaggio. La fermata del Frecciarossa ad Orte è un’alternativa all’eventuale presenza di un treno anche a Terni? “Decine di Frecciarossa escono dalla dorsale alta velocità (Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno) e lungo linee storiche a binario doppio o singolo raggiungono città grandi, medie e piccole lontane dalla dorsale”, spiegano il colonnello Alessio Trecchiodi e l’architetto Luigi Fressoia di Italia Nostra Perugia in una nota con la quale intendono “smentire le affermazioni del dirigente Trenitalia Luigi Corradi e con esso l’assessore Melasecche e gli ingegneri Naldini e Nodessi”.

“Chiunque – proseguono - può constatare facilmente in internet la presenza di Frecciarossa a Bolzano e nel Triveneto, a Bergamo e Brescia, a Genova, a Pisa (Frecciargento), a Perugia, ad Ancona, Bari Lecce e Taranto, a Frosinone, a Potenza, a Reggio Calabria, a Sibari. Come si può vedere si tratta di città e bacini di utenza anche più piccoli di Perugia o dell'Umbria. Né è pertinente la mancanza di tracce orarie sulla dorsale per arretrare fino Terni il Frecciarossa perugino, cosa che non abbisogna di alcuna traccia aggiuntiva. La fermata di Orte (pagata dalla regione Lazio) non è alternativa bensì complementare al Frecciarossa umbro arretrato fino Terni, che unirebbe l'Umbria in un unico treno di qualità. Quanto ai costi bisogna partire dalla consapevolezza che molte città non pagano nulla e molte altre pagano molto meno di Perugia. Forse l’amministratore delegato non conosce benissimo la propria azienda”.

Bene, ma non benissimo. “Rebus per bambini di terza elementare possibilmente svegli”, scrive in un recentissimo post l’assessore Enrico Melasecche, tornando a bomba sul tema caldo di queste ultime ore. “Domanda da 100 milioni: per andare da Terni a Milano Centrale con il Frecciarossa conviene utilizzare la fermata che sono riuscito a far ottenere per Terni ad Orte oppure far arretrare il Frecciarossa da Perugia a Terni? Barra quale delle due soluzioni è più conveniente e scopri poi chi ha voluto la soluzione A, già in funzione da due anni, passando ad Orte e chi pretende di sostituirla con la Soluzione B passando per la gola di Giuncano a 50 km l’ora”, riprendendo insomma la questione già ampiamente sviscerata: arrestare il Frecciarossa a Terni sarebbe costoso, poco – o niente – appetibile da un punto di vista commerciale e, dice Melasecche, tutt’altro che utile ed efficiente.

Ultimo pezzo del puzzle. “Niente Frecciarossa a Terni? Solo una questione politica, da parte di una Regione che non considera Terni”, è invece la considerazione del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi. Che prosegue: “Ferrovie dello Stato? Lo Stato ogni tanto cambia padrone. Ma la prossima volta in Umbria vinceremo noi, Terni avrà la sua fermata e non solo”.

Al primo cittadino ha dato poi man forte una nota del coordinamento politico del suo partito, Alternativa Popolare che punta il dito contro Melasecche che avrebbe “svenduto sul tavolo laziale la fermata del Frecciarossa a Terni. Una vicenda inaccettabile per la nostra città, che da troppo tempo ormai si vede sacrificata sull’altare di logiche politiche incomprensibili che ne hanno depredato il territorio. È ora di dire basta a tutto questo e riappropriarci del posto che meritiamo sui tavoli regionali ed interregionali. Il nostro generoso territorio merita di essere valorizzato ben diversamente da quanto sia stato fatto fino ad ora e di certo non si sente rappresentato da personaggi che strizzano l’occhio addirittura agli interessi di altre regioni. Con noi di Alternativa Popolare Terni avrà il suo Frecciarossa”.

Intanto ce l’ha Orte, poi si vedrà.

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