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Lunedì, 29 Aprile 2024
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“Frecciarossa a Orte, altro che svendita al Lazio: mi sembra solo una collaborazione intelligente”

Alta velocità confermata nello scalo laziale fino al 2034, l’assessore Enrico Melasecche: “Retrocedere quello di Perugia a Terni costituisce una fesseria grande come una casa. E poi chi paga, Unicusano?”

“Altro che svendita al Lazio. Esattamente il contrario. A Orte si consolida il Frecciarossa 1000 per tutti i ternani che lo usano normalmente con enorme soddisfazione. Il fatto che lo paghi la Regione Lazio e noi contribuiamo con la bigliettazione mi sembra solo una collaborazione intelligente”.

Così l’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, commenta la notizia della conferma dell’alta velocità nello scalo laziale fino al 2034 – con un costo annuo per la Regione Lazio di 5 milioni di euro – tornando anche sul tema dell’arretramento del Frecciarossa da Perugia a Terni. E lo senza usare mezzi termini: “Una fesseria grande come una casa – dice - Basta saper fare di conto in modo elementare”.

La questione tiene banco ormai da diverse settimane, rimbalzando tra fronti contrapposti. Melasecche sostiene da sempre che far partire un treno veloce da Terni sarebbe antieconomico e tecnicamente piuttosto complicato, se non impossibile, sostenuto anche da una serie di carteggi avuti con la direzione di Trenitalia.

“Sgarbi quando qualcuno non comprende, cosa dice? Capre, capre, capre. Basta vedere i tempi di percorrenza: Terni-Milano nella soluzione Orte o Perugia. E aggiungo il costo: Orte pari a zero euro per le nostre casse, mentre retrocedere il Freccia da Perugia costerebbe 5 milioni per 10/20 viaggiatori al giorno”.

E la conclusione del ragionamento non risparmia qualche “frecciatina” diretta verso Palazzo Spada. “Chi paga? Unicusano? Per arrivare a Milano Centrale in un’ora e 20 più tardi se passi da Perugia (come propone Bandecchi e Iapadre) di Orte? Ma abbiamo tutti portato il cervello all’ammasso?”.

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