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Nichel, cromo, ozono e polveri sottili: ecco cosa c’è nell’aria che respirano i ternani

La relazione di Arpa Umbria sulla base dei dati forniti dal sistema di monitoraggio: “incubo” metalli nella zona di Prisciano, Pm10 a Maratta. Ma non è soltanto colpa del traffico

Che aria tira a Terni? Lo dice l’Arpa, agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria, nella relazione pubblicata nei giorni scorsi e che, sulla base dei dati forniti dal sistema di monitoraggio, prende in esame – appunto – la qualità dell’aria in città e nel resto dell’Umbria. “La valutazione dei dati raccolti – spiega Arpa - permette inoltre di identificare eventuali situazioni di rischio per la salute e per l’ambiente. I risultati costituiscono anche uno strumento utile alla pianificazione della qualità dell’aria ovvero la predisposizione di piani e programmi per tutelare l’aria così come previsto dalla normativa vigente”.

La rete di monitoraggio che tiene sotto controllo l'aria di Terni è composta da cinque stazioni: Carrara, le Grazie, Borgo Rivo, Prisciano e Maratta (queste ultime due sono state attivate nel corso del 2014). In provincia sono poi operative le stazioni di Amelia, Narni scalo e Orvieto.

Se il quadro complessivo è tutto sommato “accettabile”, l’analisi dei dati restituisce comunque alcune criticità.

“In evidenza anche questo anno nella postazione di Terni-Prisciano l’alto valore dei metalli nichel e cromo – rileva ad esempio il dossier di Arpa - legato alla vicinanza del parco scorie dell’acciaieria, che influenza molto la deposizione in questa parte della città e più marginalmente anche le altre postazioni di Terni”.

C’è poi l’annoso problema delle polveri sottili. A livello regionale “la media annua risulta rispettata in tutte le stazioni”, dice Arpa, sottolineando però “situazioni più alte nella zona di Terni, mentre il numero di superamenti non è stato rispettato soltanto nella stazione Terni Maratta, con una situazione sostanzialmente invariata rispetto al 2021”.

Sulle concentrazioni di polveri sottili influisce il fenomeno della sabbia proveniente dal Sahara che può “rappresentare una frazione rilevante della massa di materiale particolato sospeso in aria, comunemente misurato come Pm10 e, in alcuni eventi particolarmente intensi, può

contribuire ai superamenti dei valori limite di Pm10”, scrive Arpa. Per le stazioni di Orvieto e Amelia, dice l’Arpa, i superamenti registrati sono tutti riconducibili ai cosiddetti “eventi sahariani”, mentre ad esempio nelle stazioni ternane di Carrara, Le Grazie e Borgo Rivo la sabbia del deserto ha influito solo in parte rispetto al numero totale di superamenti registrati. Così come in quella di Maratta: sui 47 superamenti totali, quelli dovuti alle sabbie trasportate dal deserto sono stati “soltanto” 13.

Sempre in tema di polveri, ma analizzando il Pm2,5, la relazione evidenzia il “superamento della soglia di valutazione superiore nell’area della conca Ternana” e in particolare nella postazione di Terni Prisciano “dove il valore obiettivo è superato come l’anno precedente (2021), dopo due anni in cui era rispettato. Pertanto – scrive l’agenzia - la qualità dell’aria per questo inquinante risulta essere scadente per l’anno 2022”.

Capitolo ozono. Questo agente “viene misurato in numerose stazioni della rete regionale non tutte però idonee alla valutazione della qualità dell’aria per tale inquinante”. I dati rilevano che “nessuna stazione ha registrato il superamento delle soglie di allarme, mentre la soglia di informazione è stata superata una sola volta presso la stazione di Terni – Le Grazie” il valore obiettivo, “fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana” è stato invece “rispettato nelle stazioni di Orvieto e Amelia”.

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