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Elezioni a Terni tra sondaggi e alleanze: se si votasse oggi, andrebbe a finire così

Centrodestra “trainato” da Fratelli d’Italia, la Lega perde terreno, i dubbi sulla “lista del sindaco”. Movimento 5 Stelle primo partito del centrosinistra, passo indietro del Pd. Le “mosse” dei civici e l’incognita Stefano Bandecchi

Elezioni a Terni, a che punto siamo? Intanto, le certezze: Leonardo Latini sarà il candidato del centrodestra. Di ribaltoni non sembrano essercene all’orizzonte anche se la mano sul fuoco, forse, non ce la metterebbe nemmeno lo stesso primo cittadino. Ma insomma, il centrodestra ragiona più su pesi e contrappesi e dunque sull’eventualità di “blindare” il sindaco che potrebbe uscire dalle urne dentro una giunta che tenga conto del risultato che si avrà contando schede e preferenze. E quindi, scherzi a parte, grande spazio a Fratelli d’Italia, Lega (molto) ridimensionata e Forza Italia a resistere.

Sulla scheda elettorale ci sarà anche il nome di Stefano Bandecchi, fondatore di Unicusano e patron della Ternana: nessun passo indietro (ma la mano sul fuoco, forse, non ce la metterebbe nemmeno lui) e gran lavoro per comporre una squadra che possa essere competitiva. Presentandosi alla città in veste di candidato, il presidente rossoverde ha fatto riferimento ad “avvocati e professionisti”. Qualcuno in sala ce n’era: chi per respirare l’aria che tira, chi – probabilmente – per farsi vedere, qualcun altro perché davvero convinto. Si vedrà.

Di altri candidati, al momento, non sembra esserci l’ombra. Anche perché c’è da capire come presentarsi all’appuntamento di primavera. Uniti? Divisi? Campo largo? O con qualche nome che, al massimo, possa essere disposto a cospargersi il capo di cenere per la sconfitta?

Perché prima di programmi, nomi, alleanze, si guardano i numeri. E quelli dicono che, con buona probabilità, la sfida si deciderà al ballottaggio. Gli ultimi sondaggi, nazionali da “declinare” in ternano, descrivono un centrodestra in vantaggio. Rispetto a cinque anni fa, i rapporti di forza sono decisamente cambiati. La Lega locomotiva (al primo turno del 10 giugno 2018 il carroccio incassò oltre il 29% dei consensi) oggi viene accreditata a livello nazionale del 7,5%. C'è chi dice che sul locale, la percentuale sarà ancora più bassa e che, soprattutto, se davvero dovesse concretizzarsi l'ipotesi di una “lista del sindaco” dentro la quale far confluire qualche importante (attuale) assessore, questo margine si assottiglierebbe ancora. La voce grossa dentro la coalizione ad oggi la fa Fratelli d'Italia: il 31 e passa per cento potrebbe anche crescere ancora in città. Anche per questo, si dice, la giunta che potrebbe essere, sarebbe quasi “monocolore”. Non tanto per un braccio di ferro, quanto per il consenso effettivo delle urne. Forza Italia: nel 2018 i voti furono oltre 4.600 pari a più del 9%. Un traguardo attualmente difficile da raggiungere, visto che i sondaggi danno gli azzurri sotto al 7%. Se la coalizione si dovesse fermare qui, i voti non basterebbero per vincere al primo turno (così come accadde nel 2018, quando della partita erano anche Terni civica con il suo 2,5% e il Polo della famiglia con l’uno e mezzo) e dunque sarebbe ballottaggio.

Ma con chi? Attualmente, il primo partito del centrosinistra è il Movimento 5 Stelle che le statistiche nazionali danno attorno al 17% (nel 2018 a Terni Thomas De Luca prese il 25% al primo turno) mentre il Partito democratico veleggia attorno al 14%, che è poi - più o meno - la stessa percentuale di Paolo Angeletti di cinque anni fa. Quando però si usciva da una stagione molto dura per i dem. Verdi, Sinistra e +Europa, ossia l’universo a cui potrebbe fare riferimento Alessandro Gentiletti – che con Senso civico nel 2018 prese circa il 4% - valgono il 7%. A questi calcoli va aggiunto il Terzo Polo, accreditato di circa il 7%. Tutti insieme, più o meno appassionatamente, fanno circa il 45%.

Percentuale che, realisticamente, non sembra essere alla portata di Alternativa popolare e dunque del candidato Bandecchi. Che però, a qualcuno, i suoi voti li “ruberà”. Probabile che l’elettorato che più potrebbe riconoscersi nel patron della Ternana sia dalle parti del centrodestra, ma non è detto. Alle politiche di settembre 2022, avrebbe dovuto correre per Azione-Italia viva. E se con Calenda le cose non sono andate troppo bene, Bandecchi ha però avuto parole di elogio per i renziani.

Fatte salve insomma le “performance” dei protagonisti principali, un ruolo importante potrebbero giocarlo i “comprimari”, come i civici: da capire ad esempio cosa faranno i Civici X di Fora o gli “innovatori”. Che sulla carta potrebbero “valere” poco, ma nel gioco della “resa dei conti” potrebbero invece rivelarsi determinati.

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