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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Personale in ferie e organico ridotto all’osso, il pronto soccorso ha bisogno di essere rianimato

La carenza di medici manda in tilt la struttura di Terni, chiusura nei fine settimana di luglio per il Ppi di Amelia. Il sindaco Laura Pernazza: “Stigmatizzo la scelta della Asl, ma la politica di denigrazione ci penalizza”. Pressing delle opposizioni sulla giunta regionale dell’Umbria

“Segnatevi tutte le date e non ammalatevi in questi giorni”, dice qualcuno sui social. Ma sembra proprio che ad avere bisogno di essere rianimati siano i pronto soccorso di Terni e della provincia.

Nei giorni scorsi, il Centro studi Malfatti di Terni aveva acceso un faro sulla situazione del punto di primo intervento dell’ospedale di Amelia, segnalando il provvedimento di chiusura attivato per permettere al personale in servizio di godere delle ferie estive.

Non una novità, ma una costante che si ripete ogni anno – a dire il vero – ma che in questo 2023 rischia di avere ripercussioni piuttosto pesanti visto il “calendario” delle chiusure. L’attività del Ppi di Amelia – che gestisce solo codici verdi e bianchi visto che inserito all’interno di un ospedale di comunità quale è diventato il Santa Maria dei laici di Amelia – sarà ferma per mancanza di personale il 15, 16, 22, 23, 29 e 30 luglio (chiusura c’è stata anche l’8 e il 9 appena trascorsi).

“Si avvisa la gentile clientela che nei fine settimana del mese di luglio il Ppi di Amelia rimarrà chiuso per ferie. Rimaniamo a vostra disposizione negli altri giorni per mettere la mano sulla fronte”, è il post “sarcastico” diffuso via social dal Movimento 5 Stelle di Amelia, mentre nella giornata di ieri le opposizioni in consiglio regionale hanno presentato un’interrogazione sul punto alla giunta di Palazzo Donini.

“Ho manifestato il mio disappunto nei confronti della Asl per decisioni che sono state prese senza che siano state prima condivise con il territorio. È evidente che questa decisione deriva però da un numero esiguo di addetti che si amplifica nel periodo estivo e che conferma la carenza di medici. Sono sicura che il concorso bandito e le assunzioni in programma – commenta il sindaco di Amelia, Laura Pernazza – aiuteranno a superare il problema”.

“Devo però aggiungere che paghiamo anche il fatto che, continuando a dire che l’ospedale di Amelia sia chiuso, così come il punto di primo intervento, neanche i cittadini ci si stanno più recando. Basta vedere il numero degli accessi che, evidentemente, ci penalizza. Stigmatizzo dunque il comportamento della Asl – conclude Pernazza – ma anche la politica di denigrazione di chi, pensando ad un puro tornaconto, scredita il servizio facendo sì che neanche i cittadini ci si rechino più”.

Tornando al documento presentato a Palazzo Cesaroni, l’interrogazione fa anche riferimento alla situazione del pronto soccorso del Santa Maria di Terni che “è ormai da bollino rosso e ai limiti del collasso, a causa della mancanza di personale e di spazi adeguati”, hanno scritto i consiglieri regionali della minoranza Fabio Paparelli (portavoce e primo firmatario), Simona Meloni, Michele Bettarelli e Tommaso Bori (Pd), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto civico), Vincenzo Bianconi e Donatella Porzi (Gruppo misto) chiedendo “quali azioni urgenti la giunta regionale intenda adottare affinché il Ppi di Amelia non debba subire chiusure o limitazioni di orario nel periodo estivo e quali sono gli intendimenti affinché venga assunto all’ospedale di Terni personale stabile per potenziare il pronto soccorso”.

“La questione del pronto soccorso ternano – hanno spiegato i consiglieri – è alquanto spinosa. La struttura risulta sempre più in affanno a causa di una grave carenza di personale medico e della necessità di implementare i servizi. Sono andate male le procedure selettive di reclutamento e per ovviare a ciò, l’azienda ha intrapreso una strada che rischia di causare solo malumori e tensioni nel personale interno”.

“È stata infatti indetta una manifestazione di interesse rivolta ai dirigenti medici dipendenti per dei turni in regime di produttività aggiuntiva, retribuiti solo se effettuati al di fuori dell’orario di lavoro. La retribuzione avverrà solamente ad ore effettivamente lavorate ed è quantificata in una tariffa oraria di 100 euro lordi pertanto un turno di guardia notturna di 12 ore incide per 1.200 euro. Con 5 turni si spendono 6mila euro, il costo mensile di uno stipendio di un professionista. Tale scelta ovviamente – proseguono i consiglieri di minoranza - sta creando malumori nel personale dipendente che da sempre opera con grande professionalità e grande sacrificio, che vedrebbe accanto a sé lavoratori che percepiscono emolumenti di gran lunga superiori al personale stabile. Ecco dunque la necessità di interventi in grado di far tornare la sanità umbra competitiva e appetibile per i professionisti”.

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