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Martedì, 30 Aprile 2024
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Mercato immobiliare a Terni, Borgo Rivo e zona ospedale le più richieste: “Dopo il Covid tutti cercano terrazzi o giardini”

Per motivi diversi faticano Cospea Alta, Borgo Bovio e centro storico. Più che raddoppiati i costi delle ristrutturazioni. Ecco la situazione nei primi quattro mesi dell’anno

“Le zone più richieste sono Borgo Rivo e vicino all’ospedale ma dopo il Covid l’esigenza è avere uno spazio esterno, ovvero terrazzi o giardini”. Un agente immobiliare del territorio traccia così la situazione riguardante la ricerca delle case a Terni da parte dei cittadini. Un mercato sempre in movimento, che può disegnare anche il momento economico e sociale che stanno attraversando i ternani. A sorpresa, sono due zone distanti tra loro a essere le più gettonate: Borgo Rivo e l’area intorno all’ospedale Santa Maria.

La prima si sta trasformando sempre più in una città nella città, nonostante le modifiche alla viabilità delle due rotonde oggetto di sit-in e dibattito. Il problema dell’acquisto di una nuova abitazione, però, sbatte sul muro dell’aumento dei prezzi e dei mutui da accendere. I prezzi sono aumentati nell’ultimo periodo, balzando a una media di 700 euro ai 1.200 per casa definite abitabili nelle zone sopracitate considerate di semicentro. Ma c’è un’altra peculiarità che balza agli occhi. Come confermato dall’agente immobiliare, dopo il periodo pandemico e conseguente lockdown le persone cercano, al momento dell’acquisto della nuova abitazione, la presenza di uno spazio esterno, che sia un terrazzo spazioso o un giardino. 

Se Borgo Rivo e ospedale, però, risultano super richieste (con l’aumento progressivo dovuto anche al fine lavori nel Tulipano), ci sono altre zone che stanno scivolando nell'indice di gradimento generale, per uno o altro motivo. A incidere sono la questione sicurezza a Borgo Bovio, la viabilità a Cospea Alta (variante e sottopasso) e la mancanza di parcheggi nel centro storico. La Ztl, dunque, non risulta più essere meta prediletta per i cittadini. 

Tutto questo ragionamento, però, va a sbattere anche sui numeri. Se da un lato è sempre più difficile accendere un mutuo di almeno 100mila euro, con i tassi schizzati oltre il 4%, dall’altro gli affitti in città partono da una media di almeno 400 euro, “con i cittadini - afferma ancora l’agente immobiliare - che a queste cifre preferiscono andare a vivere nei paesi limitrofi”. 

In ultimo, i costi medi delle ristrutturazioni sono più che raddoppiati, passando da 350 euro di media per metro quadrato a oltre i 700 euro chiesti oggi che spingono verso l’acquisto di nuove case trovando, in molti casi, l’ostacolo del mutuo.

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